Il Paleolitico di Castelcivita

Nella settimana dal 24 al 31 ottobre 2016 ha avuto luogo la prima campagna di scavo preistorico nelle Grotte di Castelcivita sotto la responsabilità scientifica del Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente – Unità di Ricerca di Preistoria e Antropologia dell’Università di Siena, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia della Campania.

La campagna è stata dedicata alla ripulitura e ripristino dell’area di scavo indagata negli anni dal 1975 al 1988 sempre dall’Università di Siena, sotto la direzione del Prof. Paolo Gambassini, in vista della ripresa delle ricerche sistematiche nella Grotta.

Le Grotte di Castelcivita, oltre a costituire uno dei più suggestivi e articolati percorsi ipogei della nostra Penisola, conservano, all’imboccatura, le antichissime tracce dell’arrivo dei primi Uomini moderni (Homo sapiens), nostri diretti predecessori, e la documentazione dei tempi e dei modi con i quali essi si sostituirono agli ultimi Neandertaliani. Questa particolare testimonianza ricorre solo in pochi siti italiani, concentrati principalmente nell’Italia meridionale, due dei quali, Castelcivita e la Grotta della Cala (Marina di Camerota) si trovano in Cilento.

Nel corso delle indagini, una giornata è stata dedicata alle scuole medie di Castelcivita. Gli studenti hanno visitato gli scavi ed hanno assistito ad una lezione tenuta da dottorandi dell’Università di Siena sull’evoluzione dell’Uomo e sui modi di vita dei gruppi Paleolitici. In particolare hanno avuto notevole successo l’accensione del fuoco con le metodologie in uso nella Preistoria e la possibilità di osservare, direttamente sui calchi dei rispettivi crani, le differenze fra i Neandertaliani e gli Uomini moderni.

La prossima campagna di scavo è prevista per il luglio 2016.

Grotte di Castelcivita